[...] E poi gli occhi
si posarono su una giovane donna: un monile riluceva sullo sterno esangue, i
capelli corvini erano raccolti sulla nuca, indossava un abito elegante che ne
esaltava le forme delicate.
«Mai permettere a un uomo di trattarti come
una sgualdrina, soprattutto se l’uomo in questione è un Re. E’ un’etichetta che
marchia la pelle e non si rimuove con l’acqua.» La donna entrò nella camera.
«Il mio nome è Anna Bolena» abbozzò un inchino. [...]
Anna Bolena fu regina consorte d'Inghilterra e Irlanda dal 1533 al 1536, come seconda moglie di Enrico VIII.
Figlia di sir Thomas Boleyn e di lady Elizabeth Howard, trascorse l'infanzia nel castello di famiglia a Hever, nel Kent, con il fratello George e la sorella Maria.
Grazie al padre, astuto diplomatico, Anna si traferì nei Paesi Bassi come damigella d'onore della Regina Margherita d'Asburgo fino al 1514.
In occasione del matrimonio tra Maria Tudor (sorella di Enrico VIII d'Inghilterra) e Luigi XII di Francia, il padre dispose il suo trasferimento alla corte francese, dove rimase fino al 1521 come dama di compagnia dapprima della stessa regina di Francia Maria Tudor e, a partire dal 1º gennaio 1515, della quindicenne Claudia di Francia, regina consorte del re Francesco I.
Anna fece il suo debutto ufficiale a corte il 4 marzo 1522 partecipando, assieme a sua sorella Maria, ad un ballo organizzato in onore degli ambasciatori imperiali.
Fra i suoi ammiratori spiccò la figura di Henry Percy, VI conte di Northumberland con cui Anna si fidanzò segretamente attorno 1523;
la relazione tra i due giovani, considerata la disparità sociale, venne
osteggiata dal padre di Percy al punto che, nel gennaio 1524, il cardinale Thomas Wolsey, di cui il giovane Henry era il pupillo, impedì loro di sposarsi.
Allontanata dal giovane Percy, Anna venne mandata al paterno castello di Hever – la tenuta di campagna di famiglia – per un periodo di tempo di allontanamento forzato e poi tornò a
corte, sempre come dama di compagnia della regina Caterina d'Aragona.
Si vociferò anche di una relazione tra Anna e il poeta inglese Thomas Wyatt, il quale era cresciuto nel castello di Allington, Kent, nelle immediate vicinanze di Hever Castle.
Nella primavera del 1526
re Enrico VIII, innamoratosi di Anna, incominciò a corteggiarla
insistentemente affinché diventasse la sua amante, ma Anna rifiutò ogni
tentativo di seduzione. L'ambiziosa giovane dovette vedere
nell'infatuazione del re una grande opportunità da sfruttare al meglio:
sapeva che se avesse acconsentito alla sua richiesta, sarebbe stata
semplicemente una delle sue tanti amanti (così come era successo alla
sorella Maria);
meglio allora spingere Enrico VIII a separarsi dalla moglie Caterina in
modo che, libero da ogni vincolo matrimoniale, proponesse ad Anna di
sposarla, facendola diventare la nuova regina d'Inghilterra.
Nel 1527 iniziarono le manovre del re e dei suoi sottoposti per far annullare il matrimonio e nel 1529 ebbe luogo il processo a Blackfriars.
Anna Bolena, nel frattempo, era riuscita ad ottenere una stanza vicina a
quella del re e a farsi assegnare delle dame di corte. Venne trattata
esattamente con gli stessi onori di una regina, tanto in privato, quanto
in pubblico.
Re Enrico si elesse a Capo Supremo della Chiesa d'Inghilterra per ottenere il divorzio e nel 1531 Caterina fu allontanatra definitivamente dalla Corte.
Nel 1532 Anna fu innalzata a Marchesa di Pembroke e nel 1533 sposò Enrico e nel settembre dello stesso anno diede alla luce la futura Regina d'Inghilterra Elisabetta I.
Anna si fece molti nemici a Corte e l'impossiiblità di dare al re un erede maschio fece stancare Enrico. Di nuovo i sottoposti di Enrico si misero all'opera e nell'aprile del 1536 Anna fu indagata per alto tradimento. Il 2 maggio 1536, verso mezzogiorno, venne arrestata e portata nella Torre di Londra con una barca, dove fu affidata alla custodia del suo carceriere, il conestabile William Kingston.
Il fratello Geroge, Thomas Wyatt e altri fedeli amici furono improgionati e giustiziati con l'accusa di aver fornicato con la regina e la mattina di venerdì 19 maggio 1536 fu giustiziata nell Torre di Londra mediante decapitazione.
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